C’era una volta un gatto ciccione. Si chiamava Spenky ma per tutti era ” Succo di pulci”. Era nero con una grande chiazza bianca sul dorso. Era un animale che amava mangiare più di ogni altra cosa. La sua padrona Luisa gli preparava sempre dei succulenti pranzetti a base di primo, secondo ed anche dessert. Perché dovete sapere, cari bambini, che il cibo che Succo di pulci amava più di tutti era il cioccolato: fondente, al latte, bianco, con le nocciole o con il riso soffiato. Qualsiasi tipologia di cioccolato a lui andava bene. Ne era letteralmente ghiotto.
Spenky viveva con la sua anziana padrona da molto tempo ed ormai era abituato ad una vita piuttosto sedentaria. Passava dal letto al divano, dal divano alla sedia e dalla sedia alla zona cibo dove lo aspettavano ad ogni ora ciotole piene di residui di cibo e di crocchette. Questo grazioso gattone aveva due sogni: vivere in una cioccolateria e… volare! Si, avete capito bene: Volare! Guardava sempre documentari in televisione e provava invidia per tutti quegli uccelli che si libravano liberi nel cielo, mentre lui era inchiodato in una casa. Questo anche perché era talmente grasso da non riuscire neppure a muovere un passo. Si trascinava per i corridoi e spesso si arenava contro il muro a causa della stanchezza e del fiato corto.
Succo di pulci, chiamato così dagli altri amici gatti perché un’estate aveva preso le pulci e Luisa aveva dovuto togliergliele tutte ad una ad una, sognava di volare libero nel cielo azzurro come tutti quei volatili che anche in giardino vedeva e che, per invidia, cercava di acchiappare e privarli delle loro ali.
Un giorno, Succo trovò in giardino un gabbiano senza vita. Lo guardò fisso e si rattristò all’idea di una vita spezzata. Pensò di sotterrarlo sotto il salice piangente, luogo adatto per un eterno riposo e si accinse a farlo quando, però, gli venne in mente un’idea geniale! Tenete orecchie aperte: Il gabbiano poteva essere la sua occasione per volare e realizzare il suo sogno. Lo prese, lo portò in casa e sotto gli occhi stupiti di Luisa, se lo legò sulle spalle.
Restò così in quella strana posizione per un po’ di tempo, poi prese dalla ciotola una tavoletta di cioccolato che gli era avanzata dal pranzo, la ingoiò in un sol boccone e si avvicinò alla finestra. Luisa lo guardava stupita ed incredula ma conoscendo il suo piccolo amico, lo lasciò fare pensando che volesse solo mettersi un po’ in mostra. Succo di pulci prese una rincorsa, chiuse gli occhi e si gettò fuori della finestra. Cominciò a sbattere le ali del gabbiano che portava sulle spalle e volò.
Aprì gli occhi di scatto, si guardò intorno sempre continuando a muovere le ali dell’amico; guardò verso il basso e vide in lontananza casupole piccole piccole che erano la sua città. Per l’emozione pianse tante lacrime che scesero come pioggia dal cielo. Stava volando, il suo sogno si stava realizzando! E per il gabbiano era come tornare a vivere!
Finalmente aveva realizzato il suo sogno. Con tanto impegno, un po’ di fantasia e tanta voglia di provarci, Spenky in compagnia dell’angelo custode che aveva trovato nel gabbiano, ci riuscì e come lui potete fare anche voi bambini. Ovviamente non attaccandovi delle ali finte sulla schiena ma potrete comunque volare.
Con la fantasia prima di tutto come ho fatto io raccontando questa storia.
O più semplicemente con l’aereo, con la mongolfiera o con l’aliante…