Margherita Dolcevita è una ragazzina che ama guardare il mondo.
A lei bastano un cuore “difettoso”, del cibo da mangiare per fare ironia su tutto ciò che ha intorno, senza giudicare. Gioca sulla “particolarità” della sua famiglia e spesso e volentieri si perde nel verde che circonda la sua casa, sede della sua carissima amica invisibile: la bambina di polvere. Un evento però sta per stravolgere la quiete di Margherita, un enorme cubo di vetro circondato da un giardino sintetico compare di fronte la sua casa. Benefattori? i frutti della società del consumo? i portatori dell’innovazione? chi è che sta per far precipitare Margherita in un abisso?
Queste domande portano Margherita a munirsi di grande fantasia, voglia di combattere, tanta capacità d’immaginazione per scoprire in qualche stupido abisso la sua quotidianità è stata portata.
“I miei genitori mi hanno chiamato Margherita, ma io amo essere chiamata Maga o Maghetta. I miei compagni di scuola, ironizzando sul fatto che non sono proprio snella, a volte mi chiamano Megarita; mio nonno, che è un po’ arteriosclerotico, mi chiama Margheritina, ma a volte anche Mariella, Marisella oppure Venusta, che era sua sorella. Ma soprattutto, quando sono allegra mi chiama Margherita Dolcevita.”