“Cosa spinge un adolescente a fare una strage tra i suoi compagni di scuola?”
Questa la frase che spicca sulla copertina del libro, la domanda alla quale si cerca di rispondere in questo romanzo.
19 sono i minuti che bastano a Peter per compiere una strage in una scuola! La polizia lo arresta con ancora in mano l’arma del delitto, c’è poco da dire vien da pensare subito: Peter è da arrestare e buttar la chiave.
Invece nel corso della vicenda Peter pian piano mostrerà il suo lato umano, a suon di colpi di scena e dalla bravura dell’autrice Peter assumerà un’altra luce, seppure autore di un gesto ingiustificabile.
Che dire, un libro da divorare, che si mette dalla parte di chi è difficilmente difendibile, un libro da leggere!
Mi ha colpito enormemente il ruolo della mamma di Peter che oltre a esser mamma è un giudice, il giudice che si troverà il figlio come imputato.
Le emozioni di Peter son messe a nudo, il tema del “giudizio facile” viene smascherato.