La Mitologia Greca: immensa fonte d’ispirazione, cominciamo con Eros e Psiche

Una delle tante cose belle mi ha lasciato il liceo classico è l’amore e il fascino per la mitologia greca. Ho passato pomeriggi a tradurre versioni di greco riguardanti miti e personaggi surreali e, ammetto, ogni tanto spero ancora siano esistiti davvero!

La mitologia greca è però una grandissima fonte d’ispirazione per creare personaggi, mostri o eroi delle nostre storie, ve lo immaginate un talent show tra miti dell’antica Grecia?

Voglio iniziare a postare storie di miti e personaggi mitologici, dai più noti ai più ignoti, ognuno di voi può trarre ispirazione o semplicemente conoscere la loro storia.

Comincio con il mito di

Eros e Psiche, l’incontro tra amore e anima.

amore-e-psicheEros s’innamorò perdutamente di Psiche, parola che in greco vuol dire “anima”, figlia del re e la più bella delle sue tre figlie. Eros, dio dell’amore, del desiderio, un giorno prese e portò via la sua amata in un palazzo incantevole nel bel mezzo di un bosco. Psiche e Eros si amarono ogni giorno, ogni giorno di più. Era però solo dopo che il sole fosse tramontato che il dio Eros andava dalla sua amata, la quale mai aveva visto in volto l’uomo della quale si era innamorata. Il patto tra i due era proprio questo: Psiche mai avrebbe potuto vedere in volto il suo amato. La giovane fanciulla non si curò per molto tempo di questo dettaglio, aveva il cuore troppo colmo delle attenzioni e dell’amore che Eros le donava, provò una sola volta a chiedere al suo sposo di mostrargli il viso, ricevendo come risposta un secco “no” e la promessa che si fossero amati per sempre senza però che lui mostrasse il suo viso.

Le sorelle di Psiche, però, invidiose della sua bellezza e della fortuna che avesse incontrato un uomo la rendesse felice, la fecero giunger alla conclusione che l’unico motivo valido per il quale Eros non si mostrasse in volto fosse quello di essere una creatura mostruosamente brutta. Questo pensiero creò scompiglio in Psiche che presto divenne ossessionata da questo dubbio. Dubbio che la portò a infranger la promessa, una notte, mentre Eros dormiva andò con una lampada a illuminargli il viso… un viso incredibilmente bello… Una goccia di cera però cadde sul braccio di Eros il quale si svegliò, si accorse della promessa infranta dalla fanciulla e adirato andò via. Lasciando Psiche sola.

Psiche iniziò a disperarsi per la perdita del suo amore, versò lacrime amare e iniziò un lungo cammino intorno la Terra in cerca del suo perduto amor. Un giorno si ritrovò dinanzi il palazzo di Afrodite, che invidiosa per la sua bellezza e adirata per il dolore che la giovane aveva dato a suo figlio, la prese con sé come schiava, maltrattandola senza pietà, imponendole lavori più umili e faticosi. Eros, che l’amava ancora, venne in soccorso, placò la madre e chiese il riconoscimento del matrimonio a Zeus e anche che la sua sposa divenisse, come lui, una divinità immortale.

Il potere e il simbolo di questo mito è un messaggio che tutt’oggi s’incide nella parola “Amore”: l’amore non può essere vero e infinito senza l’amore tra due anime prima che tra due corpi.

Francesco

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