Ministro

mi-nì-stro

1 Chi esercita un ufficio, un ministero
fig. Chi si dedica alla difesa, alla predicazione, alla diffusione di un ideale, di un valore: ministri di pace, di carità, di bene

2 Esecutore di ordini altrui, assistente, servitore e sim.: il Nibbio, uno de’ più destri e arditi ministri delle sue enormità (Manzoni)
I ministri del re, dell’imperatore, i dignitari, gli ufficiali di corte che sovrintendono all’esecuzione dei suoi ordini

3 Membro del governo che sta a capo di un ministero: m. dell’Interno, degli Affari Esteri, delle FinanzeConsiglio dei ministri
Ministro di Stato, titolo onorifico a vita conferito a persone benemerite dello Stato
Ministro plenipotenziario, secondo grado della diplomazia, successivo a quello di ambasciatore

4 ECCL Direttore di una comunità, spec. religiosa: m. degli avventisti romani
Pastore che amministra il culto in alcune congregazioni evangeliche
Ministri di Dio, sacerdoti
(dal dizionario Repubblica)

La parola ministro nel corso del tempo ha indicato diverse tipologie di uomini e di mansioni. Facendo un rapido excursus si inizia nell’antica Roma con i ministri del culto, per poi diventare ministri al governo, ministri di pace etc etc.

La peculiarità di questa parola è che segna l’altezza della carica di una persona che serve umilmente un qualcosa di più grande. Infatti il suo contrario etimologico è “maestro” che deriva da [magis] maggiore e dal suffisso [ter]. Quindi il maestro è il più grande e il ministro è il minore, è significativo che per indicare una carica importante in qualsiasi società sia stato scelto il termine ministro, colui che umilmente serve un qualcosa di più grande.

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