Molti popoli del passato si sono estinti. Fortunatamente ci è giunta una loro traccia di vita e di cultura. Abbiamo cosi l’opportunità di ricostruire il passato dell’uomo, come fossero delle tessere che vanno a comporre un grande mosaico; quindi una fondamentale testimonianza culturale che abbiamo a nostra disposizione e da tramandarci.
Credo che oggi l’uomo attraversi l’apogeo dell’espressione artistica, l’arte attuale ha (grazie anche ai moderni mezzi di comunicazione), il vantaggio di essere immediatamente di dominio pubblico, in modo da trovare cosi la sua giusta corrispondenza senza dover rimanere per secoli nascosta come è già avvenuto nella preistoria dell’arte rupestre.
Una mia constatazione è che l’arte che si è sviluppata in questi ultimi tempi, sta attraversando un momento difficile e particolare, certi valori artistici dettati dal profondo sentimento e serietà professionale, stanno per intraprendere strade non parallele ma accomodanti, dove queste fanno apparire l’arte contorta e sfocata, per cui rendono ancora più difficile la comprensione da parte dell’attento osservatore.
Nonostante tutto l’arte è un messaggio personale e universale, un singolare mezzo di espressione visivo e concreto.
Personalmente immagino la mente come un grande laboratorio di sviluppo fotografico, cui giungono dati come esperienze, stati d’animo e tutto ciò che riguardano la vita personale e culturale di una persona per poi essere elaborati e trasformati definitivamente in un’unica forma visiva.
In questa società moderna l’uomo sta perdendo la sua vera individualità e la sua personalità sta per essere annullata dalla più sofisticata tecnologia. Nessuna macchina però anche se perfetta in ogni suo dettaglio, può suscitare emozioni, stati d’animo, sentimenti che solo l’uomo può esprimere dal più profondo dell’io attraverso la meraviglia dell’arte.
Alessandro Mangione