Sii, il cambiamento che vuoi vedere nel mondo! Una frase celebre per una verità innegabile; e così, in ogni momento della vita in cui ho preso la decisione di cambiare, ho visto cambiare anche il mondo attorno a me!
Mi ricordo il primo grande cambiamento: avevo 19 anni, lavoravo da circa otto mesi in un istituto di cresito e una mattina di settembre decisi che era ora di fare quello che avevo sognato per tanto tempo ai tempi della scuola superiore, iscrivermi all’università! Per rendere le cose semplici ho scelto la facoltà di
ingegneria, e sapevo che mio padre da lassù mi avrebbe sostenuto e approvato. Gli anni di facoltà sono stati duri, lavorare e studiare significava non avere tempo per sé stessi, per gli amici, per la vita sociale ma ci credevo, volevo portare a termine questo percorso, la mia prima grande vittoria . . . e ci riuscii.
A ventisei anni, in una caldissima mattina di giugno, eccomi là, nel mio taieur azzurro, tesi sotto al braccio, pronta ad entrare nell’aula per discutere la mia “fatica”; un bel respiro, la bocca impastata e poi tutto è sparito in un attimo e alla fine una della giornate più belle della mia vita: c’ero riuscita, ce l’avevo fatta; la ragazzina timida che non riusciva nemmeno a salutare il suo compagno di scuola per cui aveva una cotta, si è laureata, è diventata grande! Papà mi aveva accompagnato e assistito fino ad allora e continuava a farlo, guardandomi dal cielo, sopra le nuvole.
Sii, il cambiamento che vuoi vedere nel mondo! Eccola la vocina che mi parla ogni tanto! E così presi la penna e dopo 10 anni di lavoro in banca diedi le dimissioni! Non riuscivo più a trovare in quello che facevo la voglia di crescere, apprendere, realizzarmi. Era ora di andare! E così feci. Entrai nell’ufficio del mio
direttore e consegnai la lettera, infondo non era stato così difficile, infondo era quello che volevo. Non sapevo bene cosa avrei fatto, non sapevo nemmeno dovrei avrei lavorato eppure quel gesto mi diede forza, mi sentivo libera, cosciente che andava fatto quel passo per poter assaporare di nuovo il gusto del sentirsi vivi, sentirsi realizzati, sentirsi utili. Dopo qualche tempo trovai un impiego in una scuola: un curriculum spedito via mail, un colloquio brillante, la sostituzione di una collega che andava in pensione. E così diventai “la prof”, quella professione che avrei voluto fare sin da piccola, da quando nel pomeriggio mi sedevo alla mia scrivania e facevo lezione alle bambole e ai bambolotti che c’erano nella stanza. Insegnare non solo concetti, ma comportamenti, modi di essere, la correttezza, l’umanità, la voglia di arrivare, un obiettivo, una conquista, una vittoria! Quanti sorrisi, quante lacrime, quanti occhi lucidi ogni fine anno!
Sii, il cambiamento che vuoi vedere nel mondo! Rieccola la vocina, dopo nove anni è rispuntata fuori. Era ora di andare, era ora di assaporare nuovi orizzonti, di mettersi in discussione, di provare a sé stessi che a quarant’anni c’è ancora tanto da fare. Ho lasciato i miei ragazzi, la gabbia dorata della piccola scuola in cui ormai ero diventata parte integrante, punti di riferimento. Il futuro? Chissà , di sicuro qualcosa troverò!
Infatti ora dopo un anno posso dire che ho trovato, sono una formatrice libera professionista, lavoro part-time, viaggio moltissimo, conosco persone nuove e apprendo cose nuove. Scrivo, leggo, partecipo a conferenze, progetto corsi e collaboro con aziende; tutto questo mi gratifica, mi fa sentire viva, fa in modo
che il fuoco della passione non si spenga. E continuerà così, finché un giorno sentirò di nuovo quella vocina che mi sussurrerà: “Sii, il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” . . . . e io di nuovo l’ascolterò!
Roberta Pesente