Le migliori Frasi di Gabriel Garcia Marquez

 

Se per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi facesse dono di un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, ma penserei a tutto ciò che dico.

L’ispirazione non dà preavvisi

La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.

Si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna, il cuore ha più stanze di un casinò.

Lei gli domandò in quei giorni se era vero, come dicevano le canzoni, che l’amore poteva tutto. – È vero – le rispose lui – ma farai bene a non crederci.

Gli disse che l’amore era un sentimento contro natura, che dannava due sconosciuti a una dipendenza meschina e insalubre, tanto più effimera – quanto più intensa.

Niente assomiglia tanto all’inferno quanto un matrimonio felice.

“Ricco no” – disse – “sono un povero con soldi, che non è la stessa cosa.”

C’era una stella sola e limpida nel cielo colore di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati.

Il domani non è assicurato per nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l’ultima volta che vedi chi ami. Perciò non aspettare oltre, fallo oggi, perchè se il domani non arrivasse, sicuramente compiangeresti il giorno che non hai avuto tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio e che eri troppo occupato per regalare un ultimo desiderio.

Lo zingaro veniva deciso a restare nel villaggio. Era stato nella morte, effettivamente, ma era tornato perché non aveva potuto sopportare la solitudine.

Era più alto di quando se n’era andato, più pallido e ossuto, e manifestava i primi sintomi di resistenza alla nostalgia.

Il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno è starci seduto vicino e sapere che non lo potrai avere mai.

Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti. Chiedi al Signore la forza e la saggezza per esprimerli. Dimostra ai tuoi amici e ai tuoi cari quanto sono importanti.

Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste, perché non sai mai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso.

Valuterei le cose, non per il loro valore, ma per ciò che significano.

Dormirei poco, sognerei di più, essendo cosciente che per ogni minuto che teniamo gli occhi chiusi, perdiamo sessanta secondi di luce.

Se Dio mi desse un pezzo di vita, mi vestirei in modo semplice, e prima di tutto butterei me stesso in fronte al sole, mettendo a nudo non solo il mio corpo, ma anche la mia anima.

Dio mio se avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei l’arrivo del sole.

Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.

A un bambino darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo.

Aveva dovuto promuovere 32 guerre, e aveva dovuto violare tutti i suoi patti con la morte e rivoltarsi come un maiale nel letamaio della gloria, per scoprire con quasi quarant’anni di ritardo i privilegi della semplicità.

Pensò confusamente, intrappolato alla fine nel morso della nostalgia, che forse se l’avesse sposata sarebbe stato un uomo senza guerra e senza gloria, un artigiano senza nome, un animale felice.

“Sono tutti così”, disse lei, senza meravigliarsi. “Pazzi dalla nascita.”

Fece costruire a sua moglie una stanza da letto senza finestre in modo che i pirati dei suoi incubi non avessero da dove entrare.

E se non lo trovo [un nuovo amore], non importa. Preferisco la libertà di rimanere per sempre a cercarlo che l’orrore di sapere che non esiste un altro che io possa amare come ne ho amato solo uno in questa vita. Sai chi? Te stronzo.

…la ragazzina alzò gli occhi per vedere chi stava passando davanti alla finestra, e quello sguardo casuale fu l’origine di un cataclisma d’amore che mezzo secolo dopo non era ancora terminato.

Nell’ozio riparatore della solitudine, invece, le vedove scoprivano che il modo onorevole di vivere era alla mercé del corpo, mangiando solo per fame, amando senza mentire, dormendo senza doversi fingere addormentate per sfuggire all’indecenza dell’amore ufficiale, infine padrone del diritto a un letto intero per loro sole dove nessuno contendesse la metà del lenzuolo, la metà dell’aria da respirare, la metà della notte, finché il corpo non si saziava di sognare i propri sogni, e si svegliava da solo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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